Essendo i proponenti il progetto, legati all'ambito delle associazioni d'arma (Alpini e Folgore), il Comitato guarda con particolare attenzione al coordinamento dei diversi stakeholder che si trovano sul territorio. Parte da questa necessità la volontà di interessare le Amministrazioni comunali, le Associazioni d'arma e storico culturali, gli storici, i collezionisti e gli appassionati, gli Istituti scolastici, gli Enti culturali e le associazioni sportive e le Fondazioni e gli Istituti di credito con vocazione territoriale.
Il “fil rouge” della iniziativa risiede in una visione che mantiene sullo sfondo le vicende prettamente belliche, con un focus specifico sulla popolazione locale e su come questa fu coinvolta dagli avvenimenti della grande storia. La memoria storica degli abitanti di questa area viene raccontata attraverso le vicende della vita quotidiana prima, durante e dopo la guerra, le loro emozioni e le loro sensazioni, i luoghi ancora esistenti o di cui è rimasto solo il ricordo, le situazioni e la vita quotidiana, tutti elementi di interesse ancora ai giorni nostri. Nella fattispecie poi, essendo le zone individuate appartenenti all'area di competenza della Terza Armata del duca d'Aosta, vuoi nella parte comando e logistica, vuoi nella parte sanitaria e di deposito quale prima retrovia del fronte del Carso, proprio a quella Armata si è voluto fare riferimento per raccoglier sotto un unico "ombrello" tutta l'attività che il progetto si prefigge.
La collaborazione con gli Istituti scolastici delle primarie e delle secondarie di primo e secondo grado, porterà a collaborare storici, docenti e ragazzi nella ricerca di memorie, documenti e reperti presso le loro famiglie e presso i loro conoscenti, alla valutazione e catalogazione del materiale e alla conseguente pubblicizzazione dei loro risultati anche in formati multimedial. La messa a disposzione di questi contenuti per il territorio permetterà di utilizzarli per iniziative meramente turistiche, legate ad itinerari storici e coniugati ai presidi del territorio quali: aziende enologiche e gastronomiche, siti storici non solo legati alla Grande Guerra, musei ed antiquarium, attività ricettive, bed and breakfast, agriturismo, maneggi, oltre alle associazioni sportive per la pratica del nordic walking, bike e crossbike, equitazione e canoa/gommone che potranno collegare tutti i siti individuati come appena citato.
Si ritiene che, se puntualmente promosso e pubblicizzato, il progetto porterà ad una ricaduta economica oltre che culturale ed emozionale su tutto il territorio, che attualmente sta declinando, potendo contare su questo nuovo tipo di turismo “pensato” e non “subito” e ad ulteriori insediamenti a completamento delle varie iniziative quali ad esempio aree wellness, percorsi della vita, piscine, attività del recupero del benessere psico-fisico, iniziative sportive e quanto altro la creatività umana possa immaginare.